WE ARE HUNGRY FOR RIGHTS!
“Siamo consumatori, agricoltori, produttori artigianali, pastori e imprenditori: cittadini europei che provengono da esperienze alternative nella produzione e nel consumo del cibo: solidarietà, sostenibilità, diritti.

Nel corso degli ultimi tre anni, grazie al progetto “Hungry for Rights”, abbiamo potuto confrontarci sui nostri successi e sui fallimenti per identificare le buone pratiche necessarie allo sviluppo di soluzioni locali a problemi globali sul cibo. In ognuno dei nostri territori, è evidente che è possibile implementare pratiche di agricoltura sostenibile e alternativa.

Nel quadro della sovranità alimentare, chiediamo quindi con forza un cambiamento radicale del sistema con cui il cibo viene prodotto e consumato in Europa.

Le monocolture industriali di cui ci serviamo rendono l'aria, l'acqua e il suolo inquinati tanto da incidere negativamente sulla salute umana. Sono anche responsabili della perdita di biodiversità e ciò mette a rischio i nostri ecosistemi.

Mentre si fa sempre più affidamento sui combustibili fossili, la loro scarsezza è trascurata dall'agricoltura industriale come trascurato è l'impatto del loro utilizzo sul nostro clima. Simultaneamente, lo sviluppo urbano e la crescita del commercio su larga scala nel settore agricolo impediscono l'accesso alla terra per i piccoli agricoltori.

Un’intera generazione è cresciuta lontana dal mondo agricolo. Un’intera eredità di pratiche preziose e sostenibili si sta perdendo proprio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno per affrontare il problema del cambiamento climatico.

Al contrario, i sistemi alimentari alternativi che promuoviamo sono resilienti, a basso tenore di carbonio e contribuiscono al bene pubblico.

Alla luce di questo siamo ancora più affamati:

  • Abbiamo fame per lo più di produzione locale e sana. Abbiamo fame di famiglie e di comunità per far crescere il nostro cibo; abbiamo fame di sviluppare conoscenze utili e condividerle.
  • Siamo affamati di un forte senso di solidarietà tra il produttore e il consumatore: la distribuzione di cibo locale e organico è sempre più organizzata da modelli alternativi che includono le Community Supported Agriculture, i mercati contadini, la vendita diretta, i negozi bio e le imprese di ristorazione;
  • Abbiamo fame di maggiore cooperazione: sempre più artigiani del cibo e piccole imprese di vendita al dettaglio portano i consumatori ad agire in una prospettiva globale, avvicinando le altre parti della catena alimentare in una cooperativa piuttosto che in chiave competitiva;
  • Siamo affamati di maggiore informazione: abbiamo bisogno di più campagne di sensibilizzazione nelle scuole e di training ad hoc nel sistema d’istruzione formale.

Non possiamo rimandare un’inversione di rotta. I nostri territori potrebbero sostenere tutti i cittadini a prosperare, offrendo prodotti locali, gustosi e ad alto valore nutrizionale, beneficiando sia l’ambiente sia la salute.

Per questo motivo vogliamo coinvolgere i nostri rappresentanti eletti per implementare progetti alimentari territoriali. Vogliamo coinvolgere le autorità locali per supportare spazi per lo scambio reciproco tra gli attori della catena alimentare a prescindere dalla loro provenienza sociale, vogliamo dei tavoli di concertazione locali dove migliorare la normativa comunitaria sul cibo, da considerare come un bene comune.

Vogliamo rendere giustizia al cibo e far sì che la sovranità alimentare sia una priorità per i nostri governanti.

Perché mangiare è un'azione individuale, ma è anche un atto sociale, culturale, economico che riguarda tutta la collettività. E decidere come è prodotto e consumato il nostro cibo è un nostro diritto!"


Monza 26 ottobre 2015
Gli attivisti del progetto Hungry for Rights


VIDEO: International Forum "Food up! From grassroot alternative food systems to new forms of food governance" >>>

VIDEO: Hungry for Rights presentation >>>


press-iconDownload Sistemi Alimentari Alternativi: una raccolta di casi studio e suggerimenti
da Cipro, Francia, Italia, Lituania, Senegal e Scozia.